Carta igienica
L’acquisto della carta igienica sembra un compito banale. Non si perde quasi tempo per prenderla dagli scaffali del supermercato perché la tendenza del consumatore è acchiappare la confezione più economica o quella in offerta, ma così come ci fermiamo a controllare il prezzo a chilo della frutta e verdura dovremmo fermarci a leggere l’informazione descritta sulla confezione della carta igienica: da cellulosa vergine, Certificazione FSC , lunghezza rotolo, colorato, profumato, numero strati veli e le più importante… da carta riciclata e imballo.
Vediamo un po’ ciascuna dell’informazioni che compare sulle confezioni dei rotoli di carta igienica:
–Da polpa cellulosa vergine: un albero è stato abbattuto per pulirti. Ma la foresta da dove proviene è gestita in modo responsabile?… cerca la certificazione FSC.
– Certificazione FSC: la carta proviene da foreste dove sono rispettati dei rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
–Lunghezza rotoli: non tutte le confezioni indicano la lunghezza del rotolo e invece è indispensabile per noi per poter valutare la differenza del prezzo. Si moltiplica il valore dichiarato come lunghezza per il numero di rotoli nella confezione e si ottiene quanti metri stiamo acquistando al prezzo indicato nel cartellino del supermercato. Qui ci posiamo fermare a pensare se davvero quella confezione grossa con tanti rotolini che paghiamo di meno davvero ci fanno risparmiare.
– Carta igienica colorata e profumata: già lo sbiancamento della carta si fa tramite processi chimici che contaminano, allora perché scegliere qualcosa con più aditivi chimici come il colore e il profumo. É così importante che il colore della carta si abbini con le piastrelle del bagno? Oppure emani un profumo?.
– Numero strati veli: più veli, meno quadrettini strappi per pulirti.
– Da carta riclicata e imballo: Se il rotolo proviene da carta riciclata vuol dire che non hanno tagliato un albero e se il rotolo è bel compatto e grosso si risparmia nell’ imballaggio e trasporto perché si sta acquistando più metri in una confezione più piccola e ci stano più confezioni dentro i camion che devono trasportarla ai supermercati.
L’ultima confezione che ho comprato non è da carta 100% ricliclata come ultimamente faccio, l’ho scelta perché era FSC e di innovativo c’era che il tubo che fa di anima è biodegradabile e si può gettare nel water. Non ho problemi per riciclare il tubo di cartone, ma di lavoretti con questi ne ho già fatti tanti e volevo provare se con questa tecnica il resto della famiglia Iwillbegreen smetteva di lasciarmi la collezione di tubi vuoti in bagno, ma non hanno letto il messaggio scritto sul tubo e quando l’ho fatto notare a papà Iwillbegreen mi ha risposto: ma sei sicura che è cosi? Mica poi dovremmo chiamare l’idraulico per liberare le tubature. Io penso che forse non è che fai la collezione dei tubi e li butti insieme, ma uno alla volta quando siano finiti. Il tubo è ancora lì e mi è servito come fonte da ispirazione per scrivere su questo non banale argomento sulla carta igienica. Ora mi alzo e vado a gettarlo nel water…